domenica 13 marzo 2011

LA PROSTITUTA

La prostituta è una donna che esercita una onesta professione, la quale comporta al proprio interno la realizzazione di un percorso che in poco differisce da quel che si svolge in una normale terapia psicoanalitica.
Il cliente (intelligente) paga per conoscere la misura riferita al livello della sua apertura verso l'altro. All’altro egli da un valore, lo rende merce.

Il rapporto con una prostituta, è una mini-storia d'amore, dove lo scambio monetario rende impossibile il manifestarsi di qualsivoglia illusione o menzogna, proprio perché è dal corpo che si parte, ponendo una croce sopra tutto l'ambito concernente la seduzione e altre perdite di tempo simili.
Non è la soddisfazione che si raggiunge (perché chi potrebbe essere soddisfatto di andare con una puttana?) ma il rapporto in sé, il rapporto visto e vissuto, senza il pregusto della conquista, e della performance teatrale che riscontri il suo applauso.

Ritengo che nell’attuale società dove il dio mercato è onnipresente, in ogni angolo anfratto respiro e viscera, il mestiere della battona si possa ritenere più onesto e puro di quanto non si possa immaginare, e inoltre sia un’ottima lezione sull’economia stessa e il suo funzionamento.
Le ragazze di buona famiglia, sono, invece, spesso molto disoneste, poiché quel che praticano è il furto dell'anima. Richiedono all'innamorato attenzioni, soddisfacimento dei capricci, pretesa di diversi elementi spesso materiali, quali oggetti preziosi e costosi, cene, macchina, reddito alto etc, e spesso possono essere rese quiete solo da un approccio selvatico e primitivo, che eluda qualsivoglia lagna, anche se quel che viene reso manifesto non è che un dispendio fine a se stesso, dove ciò che si deve nutrire è il simulacro di un’identità seduttiva che di per sé è ugualmente oggetto, feticcio, fantasma, ma che rappresenta valori altri rispetto a quelli legati all’oggetto della voluttà stessa .
Ciò spiega non che ci sia qualcosa di sbagliato nel comportamento in sé delle ragazze cosiddette “normali”, ma piuttosto che per quanto riguarda la sfera della sessualità viviamo in un mondo totalmente ignorante, e le uniche docenti (che dovrebbero essere poste a livelli universitari) sono proprio le troie.
Tutti siamo tenuti a tacere davanti alla realtà dei nostri desideri, e facciamo questo spendendo il nostro denaro in altri oggetti e beni che servano a compensare la nostra colpa cattolica.
Premetto che ritengo il sesso un elemento fortemente mal valutato. Siamo circondati di messaggi sessuali che ci inducono in ogni momento a desiderare rapporti spesso il più “trasgressivi” possibile. Oppure ci si fionda in relazioni sentimentali fondate sulla menzogna, dove l'uno non è realmente interessato all'altro se non per propri fini che siano legati a qualche vuoto o bisogno di affetto o punizione e via dicendo. Tutto questo comporta un grande rallentamento alla conoscenza di se stessi, poiché il conflitto determina un elemento primario, dove l’altro è si un oggetto, ma al quale noi non sappiamo quale valore dare.
La prostituta mette invece in primo piano l'atto sessuale, dal quale si parte. Il rapporto con una puttana permette di vedere il sesso non più come un fine, ma più come un mezzo.
Pago, faccio sesso, saluto. Questa è la sequenza. È evidentemente il più delle volte molto triste e squallida, indubbiamente. Ma andando oltre il semplice contratto e considerando la situazione da un punto di vista umano?
Forse ci renderemmo conto di quanto tutto il resto sia evidentemente squallido e meschino, in confronto all’angelo che solo in mezzo a una strada o nei luoghi più apparentemente schifosi possiamo incontrare.
Pierre Klossowski definiva la puttana una moneta vivente, ovvero quel corpo che in sé non avrebbe prezzo, ma che lo acquista mediante il pagamento che lo porta ad indossare i panni del fantasma che abita nella mente del fruitore, divenendo un simulacro vero e proprio, mostrantesi come il trailer di un film d’amore.

Questa è una delle realtà. Ahimè diventa difficile essere veri, se non in quei momenti in cui si dovesse conoscere quel fenomeno chiamato amore, di per sé gratuito, proprio come la morte e la vita, e altrettanto miracoloso, raro, del quale la maggior parte degli uomini hanno la sfortuna di vedere solo il miraggio, in tutta la loro vita
La prostituzione non è né una retta via, né un qualcosa di mortale, ma solo una professione dotata di una dignità che ad altri mestieri risulta addirittura mancare.

Luca Atzori

1 commento:

  1. La PUTTANA (il termine "prostituta" non mi piace) rappresenta una parte importante nella sessualità maschile, un ruolo complesso che non si può definire, non sostitutivo di niente, semplicemente altro. Che si affianca in pari diritto a tutti gli altri modi in cui si estrinseca la sessualità maschile. E sono molti.
    Per questo non concordo affatto con l'affermazione "chi potrebbe essere soddisfatto di andare con una puttana?" perchè un uomo in genere ne è soddisfattissimo, a meno che non si parli di incapaci alle prime armi (imparare a gestire bene la propria sessualità in un ambito libero ed occasionale è tutt'altro che semplice).
    Per il resto il discorso complessivo sulle professioniste del sesso dovrebbe articolarsi su più piani, in quanto si tratta di un mestiere che dovrebbe riunire in sè forti capacità di psicologa con grande talento, cultura e passione sessuale, ma non sempre è così nè sempre è quello che un uomo cerca in una puttana. Dipende.
    Che poi si tratti di un lavoro onesto (beninteso nel caso paghino le tasse come qualsiasi altro lavoratore) mi pare ovvio, mentre non capisco bene il paragone con le modalità che utilizzano altre persone (le ragazze di buona famiglia...) in altri ambiti e per altri scopi, laddove il termine "puttana" potrebbe assumere un significato negativo, dispregiativo e moralista che non c'entra più niente nè con il discorso sul sesso professionale nè con la valutazione del suo ruolo.
    Per questo lascierei gli ambiti molto separati come molto separati sono gli ambiti del desiderio maschile, e magari ci andrei anche piano ad addossare tutte le colpe dell'arretratezza culturale sessuale esclusivamente all'ambito cattolico, perchè la realtà non è mica così. Anzi, le religioni sono sempre state un forte elemento erotico per il maschio, e a volte anche per le donne. Dipende...

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