La parola individuo trova la sua derivazione etimologica nel latino individus, che significa indiviso.
Esso possiede caratteristica atomica.
L'uomo è a sua volta composto di atomi.
Questo è il paradosso che tesse la faccenda che andiamo a proporre.
Potremmo prendere in considerazione quella frasetta che si ritrova in quella filosofia da massaie che è la gestalt, la quale dice che l'intero è maggiore della somma delle sue parti. Considerato che noi siamo composti di cellule, non abbiamo certo una forma sferica. E soprattutto ciascuno è necessariamente unico.
Prendendo in ulteriore considerazione questo fatto, dirò quel che penso liberamente come con un delirio a ciclostile.
L'individuo si affaccia. La celebre espressione latina Homo homini lupus, ripresa in seguito da Hobbes, sembra essere l'elemento fondamentale teso a contraddistinguere la natura individuale.
Il punto è che questo avviene ad un livello naturale, e lo stato civile serve a soffocare questa condizione originaria. Tutto avviene con il contatto degli sguardi.
La seduzione...
Gli uomini si guardano e si ingannano. Lo fanno illudendosi vicendevolmente che sia possibile davvero guardarsi negli occhi. Ebbene esiste invece solo l'individuo, e il prossimo è per noi nient'altro che uno specchio.
Vedere Manifesto 7: nessuno guardi negli occhi nessuno affinché uno solo sia l'occhio visto.
Il sistema capitalistico ci abitua a pensare come se fossimo ciascuno un individuo separato dall'altro, il quale ha da essere sovrastato. Questa forma di individualismo è però ridotta a un modello. È un modello di individuo già preconfezionato, che considerato vincente viene portato avanti come una bandiera da usare a mo di manganello.
Qualora ci fosse naturalità nella guerra, non ci sarebbe Male. E la guerra è naturale.
Ma ripeto, esiste solo l'individuo. Egli usa il naso per difendersi. L'individuo è composto dello stesso linguaggio, e il linguaggio è un tessuto dell'individuo.
Quello che si vede fuori è un riflesso sbiadito, un affacciarsi.
Affacciarsi è il gesto estremo. Oltre è impensabile.
E giustamente non si può che avere paura degli altri, perché stanno vedendo la stessa cosa che stai vedendo tu, ma ciò è tremendo! Perché potresti credere che ciò sia vero. Nessuno vede quello che vedi tu.
Guai alla seduzione.
Quando i due individui si amano, compiono invece il gesto più disperato e impossibile. L'amore è difatti una totale truffa, ai danni della purezza.
Sciocco chi soffre d'amore, perché patisce quel vuoto che ha costruito e che pensava fosse riempimento della sua esistenza.
Gli individui amano davvero quando si amano in silenzio. Amano quando sanno che non potranno mai divorarsi a vicenda, e non sanno perché ciò avvenga.
Gli individui amano solo quando non lo sanno.
Come già sosteneva Stirner, lo spirito non è nient'altro che una menzogna e il cristiano in realtà non ama nulla. Questo nulla è dunque indicibile (come la solita barzelletta di Dio).
Bisogna far attenzione a ciò che si dice e si ascolta, perché tutto ciò che l'individuo dice, può essere matematicamente vero. Se voglio dimostrare che 2+2=5 so come farlo.
Immaginate che dentro ogni numero siano disegnate a loro volta serie di numeri che compiano calcoli corretti... addizioni tipo 6+1=7, 4+3=7 etc... beh 2+2 = 5 acquisterà un senso, perché quel calcolo sarà dimostrato da questi calcoli corretti.
Inoltre quella somma assurda è esattamente comparabile con la natura dell'individuo, che è un' assurdità, un calcolo sbagliato, composto al suo interno di calcoli perfettamente esatti.
Unici. Castelli costruiti con determinati mattoncini fatti di un determinato materiale, e che soprattutto seguono una certa combinazione irripetibile.
Ah non fraintendiate il mio discorso pensando che gli uomini siano dunque giustificati ad odiarsi a vicenda. Anzi, bisogna a maggior ragione concentrarsi sul concetto del Rispetto.
Rispetto a cosa? Rispetto a te. Rispetto a dove sento finire me stesso e iniziare l'Altro. Determinare la propria posizione.
Addestrarsi all'affacciarsi.
Amare solo quando non lo si sa.
Luca Atzori
mercoledì 14 aprile 2010
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